CercaNon dimenticare:Fai click su "leggi tutto" per Fai crescere "Il Relativista"
pubblicitàZibaldone Radicale
Partito Radicale Transnazionale Fondazione Giordano Bruno (in Germania) Internationaler Bund der Konfessionslosen und Atheisten International League of Non-religious and Atheists Lega Italiana Abolizione Concordato COMITATO TORINESE PER LA LAICITA' DELLA SCUOLA Le nuove ragioni del Socialismo Circolo Culturale GIORDANO BRUNO - Milano Libera Uscita - Associazione per la depenalizzazione dell'eutanasia Site Tools and InfoRating
|
Contro la privacy
Quali sono i costi che la privacy, cioè il diritto di non far sapere a tutti chi siamo e cosa facciamo, stanno imponendo alla nostra collettività? E di quanto è aumentato il prezzo, il valore, delle informazioni sui privati cittadini e sulle loro entità organizzate, economiche, politiche e sociali? Abbiamo paura che un nuovo proibizionismo si sia costituito, come sempre basato sulla costruzione di un consenso popolare alimentato proprio da chi trarrà maggior profitto dai divieti man mano costruiti. Senza dimenticare che in economia nulla si crea e nulla si distrugge, e che quindi questi maggiori costi pongono una contropartita di maggiori ricavi per qualcuno. Cominciamo dai costi di gestione del diritto alla privacy: partendo dalle varie authority, passando per le necessarie commissioni legislative e giungendo fino alle associazioni di tutela. Queste hanno determinato una serie di limitazioni, del fare e del non fare, che, di riflesso, hanno comportato i costi che sostengono poi gli enti e le aziende nellattuare le procedure necessarie al rispetto delle norme in materia. Con la furbata successiva delle dichiarazioni firmate, da ciascuno di noi, senza lettura e cognizione alcuna; bastando infatti lapertura di un conto corrente o liscrizione ad una raccolta punti per dare disposizione non solo di mantenere in modo strutturato e, come si dice in gergo, profilato, i nostri dati, ma anche di cederli amabilmente a terzi. Fino alle nuove norme a cui si dovranno attenere tutti a breve, che impongono linstallazione di sistemi di sicurezza e salvaguardia sui dati che si gestiscono nel compiere lattività quotidiana del fare impresa, pubblica o privata che sia. Insieme al nuovo foglio dichiarativo, compilato solo da menti e mani esperte, da allegare ai prossimi bilanci. Sottraendo tempo produttivo a ciascun addetto a queste funzioni, meglio impiegabile, e cedendo parte della produzione a consulenti e strumenti resi indispensabili dal codice specifico. Un bel salto indietro, che ci riporta nei meandri del vecchio articolo 8 della legge Cossiga, quella che quasi venti anni fa simpose sullo scandalo della schedatura degli operai Fiat, fino alle aberrazioni di quel folle registro delle procedure in cui si sarebbero dovute annotare tutte le operazioni meccanografiche, lasciato in bianco su suggerimento di tutti i consulenti aziendali dellepoca. Sembrava che lo stile anglosassone del fidarsi fino a prova contraria fosse lentamente entrato nel nostro legiferare, dove veniva compiuto ogni sforzo nel punire lillecito scoperto da analisi e indagine, senza tentare di costruire muraglie ipocriti, utili solo a definire meglio il prezzo della corruzione e del malaffare. Concetto che vale anche per la privacy di identificazione, dove qualcuno dovrebbe spiegare che male cè a farsi rilevare le impronte digitali o di fondo oculare, per nulla dissimili dalla normale foto, solo maggiore garanzia della sicurezza collettiva. Che qualcuno abbia paura di poter essere scoperto con le impronte nel sacco? I casi sono due: o pensiamo che il marketing serva a far approfittare di noi, e se fossimo tutti così deboli ce lo meriteremmo, oppure dobbiamo riconoscere che la soddisfazioni dei nostri bisogni può essere migliorata dalla libera concorrenza tra i produttori, industriali o sociali, dello star bene. Che necessitano di gestire i nostri profili con costi inferiori di quelli attuali, affrontabili solo dai monopolisti di fatto, incapaci di garantire la qualità insita nel libero mercato, anche quello delle informazioni. By Giacomo Nardone at 1 Lug 2005 - 11:00 | letto 2079 volte
|
Sicurezza, pace e libertàPerché vi sia pace in Medio Oriente il mondo deve provvedere a garantire sicurezza, pace e libertà in Israele. Contenuti più vistiDi oggi:
Ultima visita:
Scambia informazioniSondaggioletto 13692 volte | sondaggi vecchi | risultati informazione pubblicitariaNavigazioneChi c'è onlineCi sono attualmente 0 utenti e 64 ospiti collegati
|