Scheletri nell'armadio   

Una stranezza ci appare in questi giorni: alcune testate giornalistiche, come il TGCom, riprendono la notizia volata ta i siti dei no-global che riferisce della riunione a Stresa di un leggendario gruppo di controllo degli interessi mondiali chiamto Bilderberg.Di questo gruppo, di cui ricorrerebbe il cinquantesimo anniversario, hanno fatto parte potenti del mondo intenzionati a realizzare un progetto di governo mondiale, chiamato anche New Order o Era del Condor, che passa attraverso diverse nefandezze basate sulla destrutturazione degli stati nazionali e sul controllo centralizzato dell’economia, anche a mezzo di stragi. L’incontro si terrebbe nel prossimo fine settimana e vi parteciperebbe anche George W. Bush, di ritorno da Roma e diretto in Francia per le commemorazioni del D-Day. Del gruppo Bilderberg avrebbero fatto parte nomi come quelli di Gianni Agnelli e David Rockfeller, insieme a appartenenti a società segrete con nomi come Rhodes Group, Skull and Bones, Trilaterale, eccetera, di stampo e metodi paramassonici. Per essere organizzazioni segrete c’é da dire che il materiale disponibile che ne elenca piani e partecipanti le rende più pubbliche di un club di bocciofili. Rimane sempre il dubbio di quanta disinformazione incrociata venga prodotta per fini di vario genere, tra il politico, l’economico e il finanziario. La storia ha sempre dimostrato che dittatori e governi imposti e non scelti dalla pubblica opinione non hanno mai dato risultati duraturi, e ci sembra strano imaginare dei cattivoni superpotenti e seminvasati che studiano un sistema per distruggere il mondo in cui vivono, e in cui vivranno i loro figli. Certo esistono tensioni e problemi di portata mondiale, siamo in guerra, comunque vogliamo metterla. Ma da qui ad immaginare che si risolvano le questioni economiche sfasciando tutto per poi ricostruire, specie tramando nel buio, ce ne passa parecchio. Polizia mondiale, governo mondiale, sono fantasie che possono materializzarsi solo attraverso la realizzazione di una democrazia mondiale, ovvero attraverso una diffusa scelta di democrazia in tutti i paesi, che rendano il libero mercato una realtà parallela al controllo mondiale della salute e della qualità della vita. Finché ci saranno paesi come gli Usa che non rispettano le indicazioni come quella di Kioto sull’inquinamento o che guerreggiano in difesa dei popoli senza l’apporto dell’Onu, senza entrare nel merito di queste scelte, sarà difficile raggiungere l’obbiettivo. Sarebbe utile invece a tutti una dichiarata strategia mondiale di sviluppo collettivo, invece di cadere nell’errore di marketing di cui, da una decina di anni, si sono resi conto i signori dell’eroina, passati poi a più furbi commerci di ecstasy e cocaina: non uccidete il consumatore.