Il coraggio della politica nel progetto radical-socialista   

La grande differenza che si percepisce nel congresso radicale di Riccione, che prosegue il percorso della fondazione di un momento unitario nel mondo socialista, è l’insorgenza della politica. Sembra banale, ma vi è una grande emozione nel sentire esporre i singoli passaggi pervasi di obiettivi precisi, punti programmatici chiari, ideali e non di ideologia. Altri congressi recenti delle forze di centorsinistra hanno visto i programmi flottare solo tra fogli firmati per la necessità imposta dalle primarie. Con minacce e chiarimenti sul fatto di essere o meno disposti a cedere seggi, sedie, poltrone. Imitando i colleghi centristi del centrodestra. Ma di politica, cioè della capacità di incidere sul governo del paese attraverso il governo delle istanze, dal centro non ne viene proprio. Anzi, ci si strappa le vesti per l’ingresso dei “laicisti” nel centrosinistra in nome di una strenua difesa clericale, pur essendo alleati senza problemi con forze ancora soggette alla mai annullata scomunica ai comunisti.Senza cogliere il beneficio che deriverebbe per la chiesa cattolica in un ammodernamento del concordato. Senza cogliere il beneficio ovvio che proverrebbe da una maggiore capacità critica, da affidare alla popolazione italiana, in una istruzione religiosa più completa e variegata nelle nostre scuole. Il nuovo soggetto socialista, liberale, radicale e laico rappresenta l’unica vera novità della prossima competizione elettorale. Ancora non costituito, già costringe tutti a parlare dei temi sollevati dalle prime definizioni dei punti su cui lavorare, che vedono Marco Pannella e Enrico Boselli sempre più allineati. Insieme a Bobo Craxi, costretto a subire in queste ore il viatico del continuo domandargli se abbia perdonato o meno chi offendeva crudelmente suo padre, fino agli ultimi giorni della sua esistenza. Il calore delle idee sarà la forza con cui Craxi potrà superare questi difficilissimi momenti, che evidenziano le modalità di comportamento di quelli definiti, fino a poco fa, amici. Amici da cui, ci auguriamo, si sappiano guardare Gianni De Michelis, Chiara Moroni e Stefano Caldoro, prossimi agnelli scarificali sull’altare clericale.