Fondi Ue, è allarme: serve uno sforzo comune   

Fa bene Marcello Tagliatatela a sollecitare, in una lettera inviata al Presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli, Gianni Lettieri, un dibattito che possa supportare il governo regionale ad affrontare e risolvere la drammatica situazione della differenza tra fondi previsti, fondi impegnati e fondi erogati relativi alle misure previste dal Por Campania. Sfogliando i dati, fatti pervenire dal Ministro dell’Economia, si riscontra, con allarme, che i fondi assegnati sono stati impegnati al 50,6% ed erogati materialmente solo per il 28,6%. Ricordiamo tutti le parole dell’allora neo-governatore Antonio Bassolino che prometteva di non ripetere lo scempio delle precedenti gestioni, in cui gran parte dei fondi furono miseramente restituiti all’Europa. I risultati ottenuti ad oggi sono di gran lunga migliori di quelli precedenti. Ma non bastano, e non basteranno, ad ottenere quel cambiamento auspicato in termini di maggiore sviluppo del nostro territorio. Esaminando i dati relativi alle singole misure, si individuano le priorità scelte; e l’insistenza sulle infrastrutture produttive e sulla logistica ci sembrano opportune, pur pagando lo scotto, denunciato proprio da Bassolino all’ultima assise degli industriali, di avere sistemi di accesso farraginosi e non automatici. In questa lotta contro il tempo, sarebbe lungimirante indirizzare gli sforzi finali, di una Agenda 2000 ormai alle spalle, nel trasformare il mezzogiorno da ‘area assistita’ ad ‘area in grado di assistere’ e di essere pertanto protagonista del processo di coesione con i nuovi Paesi membri, a cui trasferire competenze e tecnologie, come auspicato da Bobo Craxi nell’analisi del prossimo periodo 2007-2013, e come già avviato dall’ex assessore Luigi Nicolais con il trasferimento di competenze verso i Por dei paesi dell’allargamento. Una eredità pesante per Teresa Armato e per Andrea Cozzolino in particolare. Una sfida che può essere vinta solo se vi sarà l’attenzione, e la capacità, di sfruttare i prossimi bandi da parte delle imprese e degli enti beneficiari, purché maggioranza e opposizione sappiano assumersi responsabilmente il compito di lavorare insieme verso obiettivi comuni.