Forum sul piano per Napoli: nessuna scusa per gli assenti   

Questa è la vera occasione per misurare con i fatti, oltre che con le parole, quanto si sia realmente interessati all’area metropolitana di Napoli. Per la prima volta nella città viene offerta la concreta possibilità di contribuire con idee, progetti e istanze alla costruzione del futuro cittadino, con tutti i riflessi che ciò comporterà anche per il suo hinterland. E’ proprio Nicola Oddati, assessore al Piano Strategico di Napoli, ad aver lanciato nei giorni scorsi le linee guida dell’unica cosa già effettivamente decisa: il metodo di lavoro. Sui tre assi portanti del piano, per una città competente, connessa e creativa, si svilupperanno le strategie per realizzare gli obbiettivi a cui tutti aspirano per costruire, in tempi non biblici, una città migliore e più vivibile, espressione centrale delle culture mediterranee e meridionali, ma anche polo di attrazione per i necessari investimenti internazionali privati e pubblici, unica vera chance per lo sviluppo. Senza voler entrare subito nel merito delle questioni già poste sul tavolo, deve essere fortemente sottolineato l’obbiettivo di ascolto che ci si è posti, preparando i Forum da cui nasceranno i tavoli operativi che disegneranno i contenuti strategici e le azioni da mettere in campo. Nessuno può e deve sottrarsi a questo grande momento di partecipazione civile: l’attesa sarà quella di vedere a confronto tutti gli stakeholders coinvolti, di governo e di opposizione.
Sarà necessario assistere alla partecipazione delle associazioni datoriali, che bene farebbero a discutere in modo prioritario al proprio interno per giungere con progetti condivisi, come furono già i dieci punti che, ad esempio, l’Unione degli Industriali di Napoli posero come obbiettivi per il futuro Sindaco della città. Ma sarà fondamentale che movimenti, associazioni, esponenti del volontariato, si affettino a comprendere come e quando poter partecipare ai lavori dei tre Forum previsti, uno per ogni asse, non avendo scuse di alcun tipo per assentarsi. Così come non potranno essere assenti quegli esponenti della società civile e della intellettualità locale, pena l’accusa successiva di assistere alla tradizionale presa della bastiglia da parte di pochi protagonisti a cui poi sarà difficile poter recriminare alcunché. La vera difficoltà sarà dare voce a quella parte di città più povera, violentata da anni di speculazione e soprusi, così come alla città borghese sempre più rinchiusa nelle proprie mura, vuoi per paura, vuoi per inedia. E’ un primo grande tentativo di dimostrare che la città esiste, senza alcun equivoco, come invece potrà continuare a generare chiunque ne approfitti per procurarsi redditi facili con libri pseudoscandalistici, a volte straboccanti di inesattezze e partigianerie.