Tassazione flat e fiscalità di vantaggio   

Speriamo che nessuno confonda l’ipotesi avanzata dal ministro della difesa, Antonio Martino, con la richiesta di tassazione flat per le imprese meridionali avanzata dal presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Gianni Lettieri. L’ipotesi di Martino è una ovvia boutade elettorale che cozza direttamente con i principi costituzionali in materia e, sebbene affascini, non è praticabile in alcun modo. La richiesta di Lettieri ha invece numerose aree di applicabilità, specie se circoscritta ad aree geografiche specifiche e a singoli settori produttivi. Senza pensare ai modelli irlandesi o lituani, sarebbe sufficiente individuare una aliquota unica di vantaggio, concedendo alle aziende un credito di imposta da calcolare come differenza rispetto alla tassazione effettiva di riferimento. In questo modo si creerebbe un vantaggio per quelle imprese effettivamente produttive, cioè portatrici di imposta, a vantaggio sia dello stimolo all’insediamento nelle nostre aree, sia come sollecito all’emersione. Questa fiscalità di vantaggio, a cui potrebbero essere applicati fondi specifici, potrebbe essere lanciata in via sperimentale su alcuni settori, cominciando dai codici Istat del manifatturiero, settoreche maggiormente sentirà i disagi dell’aumento del petrolio, che, ribadiamo, si fermerà solo quando verranno raggiunti gli 80 dollari a barile. Aumenti che possono essere ridimensionati anche se la Regione Campania trovasse soluzioni diverse dall’imposta sui carburanti per sanare i problemi di bilancio dovuti alla spesa sanitaria fuori controllo. L’identificazione di specifici codici Istat a cui rivolgere il vantaggio potrebbe permettere una sperimentazione allargabile poi ad altri settori, a partire da quelli della logistica e del turismo. Ma per fare questo occorrerebbe che i nostri amministratori pubblici capissero di cosa stiamo parlando, cosa difficile se è vero che il denaro dell’ultima agenda di misure europee è quasi totalmente impegnato, ma erogato effettivamente solo in parte così esigua da far rischiare nuovamente lo scempio delle restituzioni. Trasformando così ancora una volta l’intervento straordinario in una chimera o in una roulette, mai russa come in questo caso.