L'importanza di conoscere chi si oppone alla clemenza   

Chi si oppone alla clemenza chiesta dai migliaia di firmatari dell’appello della marcia di Natale per l’amnistia, firmato dai senatori a vita Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Emilio Colombo, Rita Levi Montalcini, Giorgio Napolitano, Sergio Pininfarina? E’ la domanda che viene con forza leggendo il bel testo di Roberta Jannuzzi posto accanto alla scheda di adesione on line pubblicata sul sito www.radicali.it insieme ai nomi di centinaia di parlamentari ed esponenti della vita pubblica. Della marcia fortemente voluta dalla “Rosa nel pugno” si occupano ormai anche i mass media nazionali, che forniscono i numeri del disagio. Sono ormai 60 mila i detenuti in Italia, con 140 mila ulteriori persone divise tra misure alternative alla detenzione. Dei nove milioni di processi pendenti in italia, circa sei sono relativi a procedimenti penali. Le spese di tutto ciò possono divenire insostenibili, così come le situazioni di denegata giustizia in Italia. E’ del giugno scorso la scandalosa relazione della Corte dei Conti che evidenzia come, solo in materia di edilizia penitenziaria, esistano vulnus su cui presto qualcuno dovrà indagare. La relazione definisce “sconcertanti” le vicende siciliane della costruzione delle carceri di Patti e Ristretta, quella del carcere di Marsala, programmato fin dal 1973 e affidato come commissario straordinario del governo al Prefetto di Trapani. Fino alla disattesa attuazione della L.388/00, l’ultima Finanziaria del centrosinistra, che avrebbe alleggerito la situazione con il programma di dismissioni e permute. Disattesa perché l’unica cosa ottenuta è stata rendere perplessa la Corte per la convenzione con laDike Aedifica Spa interamente partecipata dalla “Patrimonio Spa”, che contiene clausole contraddittorie che confliggono in più punti con le competenze spettanti al ministero delle infrastrutture. Convenzione che non risulta formalmente approvata dall’Amministrazione e neppure pubblicata nella Gazzetta Ufficiale. Ministero che gestirà oltre 93 milioni per la sperimentazione di leasing immobiliare carcerario, cominciando male se gestirà questi soldi senza il rispetto dell’art.14 della legge Merloni, come per le carceri di Varese e Pordenone, e dell’ampliamento di Milano-Opera.