Farmaci per i bambini iperattivi? Meglio un po’ di pedagogia   

Metilfenidato, nome commerciale Ritalin. Appuntate bene nella vostra mente il nome di questo farmaco. Ne sono assuefatti milioni di bambini negli Stati Uniti e dopo un primo ritiro in Italia sarà presto di nuovo in commercio. Somministrato a quei bambini iperattivi, affetti da un male di moda qualche anno fa, poi sparito e pronto a tornare in auge: "deficit di attenzione" (ADD) e/o "iperattività/impulsività" (ADHD). Bambini che si muovono troppo, come definisce l’eufemistico e medicalese termine “ipercinetici”, disattenti in classe, svogliati nello studio. Già immaginiamo la giovane madre dotata di pochi strumenti culturali che chiede aiuto al pediatra più attento alle lusinghe delle case farmaceutiche che alla reale salute del minore: “Dotto’, ‘a creatura fa burdello, nun se stà mai quieta, a scuola nun capisce niente.” E mentre il dottore canticchia allegramente “pigliate na pastiglia” prescrivendo una droga, immaginiamo disoccupazioni, periferie, case troppo piccole per tante persone, lavoro precario, quando c’é. E ci viene in mente un altro eufemismo: il “consenso informato”. Ma come si fa a darlo quando persino il foglietto illustrativo del Ritalin è diverso se letto dai genitori o dai medici prescrittori. Secondo quanto pubblicato dall’associazione “Giu’ le mani dai bambini”, riscontrabile anche direttamente: “Tra i dati omessi nella versione in distribuzione ai consumatori, rileviamo la circostanza che le modalità d'azione del farmaco sui bambini non sono state completamente chiarite, che nessuna prova convincente permette di dimostrare la relazione tra gli effetti del farmaco e lo stato del sistema nervoso centrale, che l'origine dei disturbi comportamentali dei bimbi è sconosciuta e non esistono test diagnostici per provarla, che non è stato stabilito il grado di sicurezza del farmaco sui bambini in tenera età, che l'abuso può determinare una marcata assuefazione ed una dipendenza psicologica con l'emergere di comportamenti anormali, che in caso di sospensione della terapia si potrà rimanifestare depressione ed iperattività cronica (che il farmaco dovrebbe curare, ndr), che la sicurezza e l'efficacia a lungo termine non sono ancora conosciute, che non sono disponibili studi clinici in merito alla sicurezza d'impiego in gravidanza e che si ignora se il farmaco ed i suoi componenti passino nel latte materno.” Una aberrazione che richiede che il Ministero della Sanità si opponga alla somministrazione di stupefacenti ai circa ottocentomila bambini che si stima in Italia soffrino di ribellione precoce, la stessa che colpì Hans Christian Anderson, Lewis Carroll, Ludwig Van Beethoven, Amadeus Mozart e Sergei Rachmaninoff, Salvador Dalì e Pablo Picasso, Leonardo da Vinci e Galileo Galilei, Issac Newton, James Clerk Maxwell, Stephen Hawkins, Napoleone Bonaparte, John F. Kennedy, il cantante e chitarrista dei Nirvana Kurt Cobain, drogato con Ritalin perche' "ipercrativo e ribelle", predisponendolo poi alla morte per overdose. Meglio imparare un po’ di pedagogia e lasciar fuori dai facili profitti almeno i bambini.