Equilibrio della tolleranza e mancanza di carità   

Una delle cose meno comprensibili, avvenute nel secolo appena cominciato, è la recrudescenza dell’oltranzismo e del fondamentalismo religioso. Non ci riferiamo solo (sarebbe troppo facile), alle grandi manovre che sottostanno alle agitazioni islamiche legate alla satira in vignetta. Ma anche al cavallo cavalcato da chi, fin dalla tragedia dei grattacieli newyorkesi sedi della Wto, ha ritenuto di potersi mettere in mostra da un fantomatico “fronte opposto”. Se è vero che Israele patisce l’essere circondata da paesi che portano al governo anche terroristi, che ne dichiarano da sempre la distruzione come obbiettivo fondamentale, giustificando qualunque atto di difesa, non si possono comprendere e assolvere coloro che gettano benzina sul fuoco, per esempio combattendo politicamente per affermare le origini giudaico-cristiane dell’Europa. Come pure sembra difficile comprendere la montante protesta per le vignette satiriche, che giunge ben cinque mesi dopo la loro prima pubblicazione. Il grande conflitto armato che avanza in modo ineluttabile verso l’Iran trova così una miriade di nuove sponde, stavolta capaci di allargare il fronte anche a paesi che si erano mantenuti lontani dalla guerra in Iraq, come la Germania il cui premier arriva a paragonare Hitler al premier iraniano. Purtroppo la conquista dello scacchiere petrolifero avanzerà anche portando scissioni interne nei paesi che entreranno in conflitto armato con l’Iran, e a nulla varranno gli appelli per fermare la tragedia, che niente ha a che vedere con il potenziale nucleare iraniano, che non può produrre armi nucleari in meno di un decennio. La meraviglia maggiore viene osservando oggi quel clero che dimentica i valori di tolleranza, carità e amore, istigando al conflitto interreligioso e interetnico, in pieno contrasto con gli sforzi di dialogo che furono propri di Karol Woitila. Sembra quasi che, mancando il dualismo est-ovest, chi guadagna dalle guerre abbia saputo inventarsi una nuova infallibile ricetta basata sull’ignoranza generatrice di odio.