La banda larga in Italia e il digital divide   

È necessario che quanto prima venga autorizzato il pieno utilizzo di tecnologie come il Wi-Fi e il WiMax, che permettono la connessione a internet da punti in cui è dislocata una antenna, in modo da superare il digital divide che esiste tra il nostro paese e la rimanente comunità occidentale. Ancora troppo farraginose e limitative sono le procedure necessarie alla installazione dei ripetitori, in un panorama che vede ancora larga parte del territorio non coperto a sufficienza dalla banda larga. La disponibilità di connessioni sempre attive è indispensabile per favorire l’uguaglianza nell’accesso alle tecnologie della cosiddetta “Società dell’Informazione”. Molti piccoli operatori locali risentono di queste difficoltà, non essendo pienamente garantita la concorrenza tra gestori che potrebbe portare ad una riduzione dei costi che il comparto produttivo deve sostenere. Questo è quanto viene discusso nel workshop che si è svolto il 20 Luglio a Roma presso il Centro Nazionale di Informazione e Documentazione Europea, in cui Paolo Nuti, vicepresidente dell’Aiip, è intervenuto nel corso del convegno per sostenere la regolamentazione del settore per consentire il trasporto della connettività in tecnologie Wi-Fi e WiMax. E’ necessario secondo l’AIIP avere un allargamento delle possibilità di utilizzo di strumenti wireless a bassi costi sia in termini di tecnologia che di licenze nel più breve tempo possibile in linea con quanto annunciato recentemente dal Ministero delle Comunicazioni. L’accesso e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione rappresentano nel nostro mondo un pre-requisito per lo sviluppo economico e sociale. Sono l’equivalente dell’elettricità ai tempi dell’era industriale. Il rischio è quello di un arresto dello sviluppo dell’intero sistema Paese. L’Information Technology (IT) è uno strumento senza il quale niente di ciò che sta cambiando le nostre vite sarebbe possibile. E’ indispensabile quindi che tutto il know how fin qui acquisito dai provider e dalle società di Ict possa essere ampiamente distribuito tra gli operatori economici.