Con l’antica tecnica del negare per affermare, la famiglia cristiana si trova a dover fare i conti con la imposizione di regole provenienti dal potentato espresso dalla Cei del Cardinale Ruini, che sembra ignorare ogni parte del dibattito internazionale su temi affrontati anche durante il concistoro. Lasciando in piedi una serie di questioni che sembrano imporre la regola del peccato di cui pentirsi a milioni di credenti che non possono lasciarsi fermare nel loro ordinario vivere moderno. Le centinaia di preservativi che furono rimossi dai netturbini durante le ultime grandi assemblee di giovani cattolici in ossequio al pontefice attuale e al suo predecessore, come vogliamo valutarle? L’oggetto proibito, perché segno di un sesso non procreatore ha, per fortuna, protetto i nostri ragazzi da gravidanze indesiderate e da potenziali infezioni letali. Ma alla Cei questo non interessa. Lo si faccia solo per dovere filiatorio e solo all’interno di un rapporto sacramentato: un invito che sembra essere raccolto da percentuali minime della popolazione cattolica, composta da milioni di coppie di fatto, di milioni di separati e divorziati, di milioni di peccatori attenti alla salute propria e degli altri. Il grave danno dettato dall’atteggiamento anacronistico della chiesa risiede soprattutto nello svalutare gli altri valori fondanti, come carità e onestà, perché espressi insieme a valori comunque disattesi dalla maggior parte di credenti. Se il credente si trova costretto a peccare quando usa un preservativo o quando ama una persona non autorizzata, accadrà che si sentirà in condizione di poter peccare rubando quando lavora o uccidendo un proprio simile durante una lite. Confondendo valori e disvalori in un unico calderone. La responsabilità cattolica di mantenere obbligatorio il voto di castità dei sacerdoti e un livello di inferiorità per le persone di sesso femminile, può essere la sola causa di tanti disagi in cui versano le coscienze dei cristiani sballottati nella barca ratzingeriana. Con conseguenze che saranno poi presto visibili, se il sistema di comunicazione di massa basato su internet renderà sempre più trasparenti e note le posizioni, le colpe vere e le ipocrisie di tutti, ponendo la Chiesa davanti ad una realtà non più gestibile già nel decennio a venire.