Consorzio Unico Campania, ancora un piccolo sforzo   

Lo sforzo del Consorzio che gestisce il biglietto Unico in Campania per coordinare le diverse offerte di trasporto pubblico garantendo una intermobilità regolata da un solo titolo di viaggio diventa sempre più significativo, e lo dimostra l’impennata della vendita dei convenienti abbonamenti mensili e annuali, insieme alle iniziative legate ai luoghi dell’arte, con l’Artecard, o a tutela della mobilità di anziani, disabili e studenti. Questi ultimi troveranno la simpatica sorpresa quest’anno di un concorso riservato a tutti coloro che sottoscriveranno un abbonamento annuale studenti in Campania, che vede in palio ben mille premi tra agende e zaini. Abbonamento che per gli studenti facenti parte di nuclei familiari con reddito inferiore ai 12.500 euro costa solo 110 euro. Le iniziative del Consorzio sono numerose e agevolano il turismo interregionale, come l’offerta del titolo Unicocampania 3T, che da diritto all’utilizzo per tre giorni di tutti i mezzi consorziati per tre giorni, compreso l’uso dell’Alibus, il servizio navetta da e per l’Aeroporto di Capodichino con Piazza Garibaldi e Piazza Municipio. Rimane un vulnus inspiegabile che ricorda quel divieto, caduto nel 2004, che imponeva di non poter effettuare più di una corsa in metropolitana o funicolare nei novanta minuti di validità del biglietto orario. Se si acquista un biglietto orario delle fasce riservate alla percorrenza tra Napoli e le altre province, si scopre che questo titolo non può essere utilizzato prima delle 10 di mattina. Perché? Questa tariffa impone a chi si muove dall’hinterland verso la città di acquistare un normale biglietto orario, se cerca di entrare o uscire dalla città prima delle 10, penalizzando evidentemente chiunque decida di spostarsi per lavoro. Non ci riferiamo solo ai pendolari abituali, per i quali è evidentemente conveniente un abbonamento mensile o annuale, ma a tutti coloro che possono recarsi per un giorno o per brevi periodi in luoghi dove è conveniente arrivare in orario di apertura di ufficio, oggi costretti ad acquistare due biglietti orari. Con differenza di prezzo tra il giornaliero e i due titoli orari di soli poche decine di centesimi di euro. Ci sembra spontaneo richiedere al Consorzio di valutare bene quale sia lo sforzo da compiere per trasformare il giornaliero regionale in un titolo che corrisponda al suo nome, cioè valido nella giornata di obliterazione senza questo ridicolo limite delle 10 del mattino. Fosse anche solo per non apparire strumentalmente interessati alla piccola differenza che il Consorzio perderebbe, forse da confrontare con il vantaggio della decisa dissuasione all’uso delle autovetture private.