Le elezioni politiche e i nodi da sciogliere   

L’apertura del dialogo tra Enrico Boselli e Marco Pannella tenta di percorrere la creazione di una forza coesa che possa rappresentantare, in Parlamento, le istanze laiche, radicali e socialiste che possa avere peso nelle decisioni legislative future. E’ un percorso estremamente difficile, costellato in particolare dai macigni veterocattolici che appartengono tanto a Clemente Mastella quanto a Romano Prodi e Francesco Rutelli. Che però hanno per alleati gli estremismi movimentisti di Fausto Bertinotti, da un lato, e la monomaniacalità di Antonio Di Pietro dall’altra. Ma l’unità dei socialisti, dei laici, dei liberali e dei liberisti è un sogno percorso da tempo, almeno dagli oltre dieci anni di assenza del Partito radicale dalle istituzioni italiane. Pure avendo rappresentato nella storia democratica del paese un punto di riferimento e di attenzione ad aspetti centrali della politica reale, fuori dai soliti giochi legati ad interessi di poltrona e di potere, che hanno danneggiato la relazione tra paese e politici. La scelta di allearsi sulla base di un documento condiviso di prncipi, punta ad una primaria esigenza di chiarezza in cui, all’interno di alleanze maggioritarie, si tenti una convergenza di obbiettivi. Chiarendo quali sono le cose che si ritiene di fare e cosa invece ci si impegna a non fare, come evitare che si modifichi la legge contro l’aborto clandestino. La scelta di allearsi a sinistra ha prodotto in molti una reazione sconsiderata verso i precedenti patti stretti tra i radicali e il centro destra, dimenticando che proprio nel 1994 il Pr tentò alleanze miste, centro destra al nord, sinistra al sud. Venendo poi ripetutamente castrato e tradito da comportamenti del leader Silvio Berlusconi, contro cui fu pure intentata una causa per mancato rispetto dei patti presi. La conventio ad excludendum successiva inferta ai Radicali è ormai nota a tutti, con l’esclusione totale dai mezzi di informazione anche in violazione ai dettati costituzionali. Il nuovo soggetto politico che nasce si pone con un embrione sociale e civile che ha la storia politica più lunga d’Italia, e forse d’Europa, propria del Partito radicale.