Privacy e tessera elettorale   

E’ preoccupante come possa sembrare inutile, nella sostanza, l’esistenza in Italia di Autorità speciali destinate alla garanzia e tutela di particolari aree d’interesse e di diritto del cittadino. Nei giorni scorsi sono stati nuovamente violati i diritti alla privacy degli elettori attraverso il persistente uso dell’abominevole “tessera elettorale”, sostitutiva del precedente certificato elettorale. Già dal 1999 l’Autorità Garante della Privacy aveva inviato una nota al ministero dell’Interno per evidenziare le gravissime lacune imposte dal nuovo documento che dà diritto al voto, che consente a chiunque lo guardi di sapere, per esempio, se all’ultimo referendum sulla Legge 40 ci si sia astenuti oppure no. Scriveva il Garante, tra l’altro: “Preme sottolineare che la riservatezza dell'elettore è messa a rischio da una circostanza meramente materiale, ossia dall'eventuale mancanza (ovvero anche dalla presenza, nel caso di referendum) dell'annotazione sulla tessera elettorale della partecipazione al voto, che di per sé può prestarsi a censure di ordine morale, e non da eventuali conseguenze di ordine giuridico collegate all'astensione dal voto”, e ancora: “Infatti, il contenuto del documento può essere conosciuto (legittimamente) quanto meno dal personale impiegato negli uffici comunali competenti in materia di elettorato o dalle persone impegnate presso i seggi nel corso delle consultazioni, ma soprattutto nulla può garantire del tutto contro forme anche indirette se non addirittura illecite di conoscenza del contenuto della tessera (ad esempio sul luogo di lavoro, nell'ambito di associazioni e così via), dal quale, considerata la durata della validità del documento, è agevole ricostruire il percorso politico del soggetto o comunque il suo impegno civico in un arco di tempo considerevole.” L’invito a provvedere, per esempio con l’uso di opportune schede elettroniche, è stato sostanzialmente ignorato dai governi passati, essendo stato reiterato anche nel 2001. La domanda è quindi semplice, ma significativa anche per altre Autorità consimilari: a che cosa servono? Se ad oltre sette anni un invito a provvedere contro una violazione di diritti viene sostanzialmente ignorato, quale tutela possiamo immaginarci?