Una politica del lavoro per la competitività   

Le linee programmatiche indicate dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Cesare Damiano, nella recente audizione svoltasi alla XI Commissione della Camera dei Deputati il 27 giugno scorso, ha posto in evidenza come siano all’attenzione dell’esecutivo i punti di maggior riflessione da parte degli imprenditori e del mercato, insieme alle esigenze di carattere sociale emerse duramente negli ultimi anni.
Taglio del cuneo fiscale ai lavoratori a tempo indeterminato, nuovo sistema di ammortizzatori sociali che preveda, tra l'altro, il diritto alla maternità e paternità anche ai precari, estensione della previdenza complementare al settore pubblico: questi alcune tra le linee indicate per il percorso del Ministero.
Il metodo scelto per raggiungere gli scopi è la concertazione, cioè “non imporre le decisioni del governo ma arrivare ad un momento di sintesi con le posizioni delle parti sociali”. Seguendo quanto dichiarato anche dal premier Romano Prodi, il ministro Damiano ha posto le condizioni con cui verrà ridotto il cuneo fiscale: a vantaggio sia delle imprese che dei lavoratori, privilegiando quelli a tempo indeterminato. Considerando “quella a tempo indeterminato la normale modalità di assunzione - ha aggiunto il ministro - non voglio un ritorno al posto fisso anni '70, ma una buona flessibilità che non si sostituisca al lavoro stabile”. Per quanto riguarda la legge Biagi, il ministro non intende abrogarla, ma migliorarla, cancellando alcune forme di precarizzazione. Un aspetto fondamentale dell'azione del governo sarà l'introduzione di un nuovo sistema di ammortizzatori sociali, fatti “su misura per rispondere alle esigenze sia dei lavoratori stabili che di quelli flessibili”. Tra le novità, Damiano ha citato il diritto alla maternità e alla paternità anche ai lavoratori che “passano lunghi periodi nella flessibilità”. Sul tema delle pensioni ha detto di avere come bussola la Legge Dini del 1996, dichiarando l’intenzione di voler ammorbidire il salto che si è creato dai 57 ai 60 anni, estendendo inoltre la previdenza integrativa anche al settore pubblico e a quello del precariato. Parlando di lavoro nero il Ministro ha auspicato il finanziamento dell’apparato che deve sostenere i nuovi 800 giovani ispettori di recente assunzione, altrimenti impossibilitati ad operare. Infine ha dichiarato di occuparsi a breve anche anche della situazione dei disabili e del collocamento obbligatorio.