Alta velocità e trasporti: Cristo si è fermato ad Afragola   

Dallo scorso 21 dicembre e fino al 22 gennaio 39 mila persone potranno sperimentare la Tav nella tratta Roma-Napoli senza pagare il biglietto. Infatti è possibile cercare, nelle biglietterie e nelle agenzie, il biglietto gratuito per l’Etr 500 Av, su cui si vociferano anche accaparramenti di collezionisti che tutto vogliono tranne che provare l’ebbrezza dei 300 km orari per giungere a Roma in 75 minuti, ritardi a parte. Mentre ci si può liberamente domandare se questo treno è stato pensato e voluto per migliorare le condizioni di vita dei pendolari tra le due città, o se migliora il traffico merci da e verso Sud, a noi sorgono dubbi, spesso sollecitati dal vociare cittadino. Intanto continuano a stentare gli sviluppi degli ultimi 20 km per Napoli, e sarebbe interessante scoprire perché. Forse anche perché è necessario procedere con l’aggiudicazione del bando per la costruzione della megagalattica stazione di Napoli-Afragola, una denominazione che trasforma lessicalmente il centro del capoluogo e la cui giustificazione tecnica e strategica sfugge al senso comune, se non fosse per la spiegazione presente sul sito della Tav: Napoli Afragola è la stazione in cui sosteranno i treni in viaggio sulle linee veloci diretti al Sud. Perfetto. Peccato che non esistano queste linee veloci, né esisteranno a breve. Parafrasando il vecchio titolo potremmo dire che ad oggi “Cristo si è fermato ad Afragola”. Continuo ad avere difficoltà a raggiungere Bari, dovendo immaginare un estenuante viaggio in autostrada, se così la si può definire, e se vado a Palermo in aereo posso tornare indietro a Napoli solo a notte fonda, con l’unico volo disponibile. Meglio la nave, almeno dormo e mi porto l’auto dietro. Ma intanto continuo a chiedermi perché si parla tanto del ponte sullo Stretto e non si legge da nessuna parte di quel tratto della Salerno - Reggio Calabria mai completato pur di mantenere in vita le concessioni. Tratto in cui, uscendo e rientrando tra autostrada e provinciale senza soluzione di continuità, sono morti in tanti. Tante chiacchiere sul valore dello sviluppo del Sud, lasciando sempre più isolate Puglia, Calabria e Sicilia che possono solo riconoscere i disvalori di uno stato parallelo a quello traditore ufficiale. Qui prodest?