Politica nel motore di ricerca: vedere alla voce «spettacolo»   

Recentemente un campione sportivo ha dichiarato l’intenzione di querelare la Google Inc., la società americana leader dei motori di ricerca su internet, perché cercando il suo nome venivano proposti numerosi collegamenti a pagine contenenti informazioni sui gay. Il tutto, pare. a causa di alcune illazioni proposte da un giornale scandalistico, che aveva paventato l’appartenenza del campione alla comunità omosessuale. La società americana si sarebbe giustificata affermando che l’associazione era determinata dalle ricerche di chi associava lo sportivo alla parola gay. Scherzi della modernità, quindi. Ma è sicuramente più particolare che, sfogliando il motore di ricerca nella sezione “news”, notizie, diviso in sezioni come i quotidiani, in prima pagina si associno, da mesi, le informazioni relative ai due leader politici, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, dentro la sezione “spettacolo”. Non conosciamo il metodo con il quale la Google suddivida, in automatico, le notizie dei vari giornali e agenzie per poi offrirle al pubblico, ma fa leggermente impressione che le sfide televisive, e i litigi tra politici e giornalisti, finiscano quasi sistematicamente nella zona riservata a cantanti, attori e soubrette, invece che nella sezione riservata alle notizie nazionali. O forse il motore di Google riesce a percepire il peso assegnato dagli elettori a questo indecoroso spettacolo, alla spettacolarizzazione della politica? Di recente alcuni osservatori hanno rispolverato, rimpiangendole, le vecchie tribune politiche in bianco e nero, quando i tempi, ed anche i modi, erano severamente affidati ai moderatori della televisione monopolista: il più noto di questi divenne Jader Jacobelli, severamente, e apparentemente, imparziale giudice e castigatore delle varie intemperanze. Per i più si trattava di una noia mortale, avendo ancora, la televisione pubblica politica, i ritmi asfissianti dei formalismi ottocenteschi da regime inarrivabile. Lentamente, a cominciare da Marco Pannella imbavagliato davanti alle telecamere, passando per le trasmissioni della tv commerciale, come Parlamento In, il pendolo ha oscillato fino alle aberrazioni odierne. Ci auguriamo che lentamente si ritrovi la forma più adatta a chi aspira al governo di una nazione, fidando ciecamente nei corsi e ricorsi storici, forse di recente un po’ troppo accelerati.