Sito web degli enti: unificare il protocollo   

Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, ha dichiarato a Bergamo, in occasione del primo anniversario del progetto Polis, che si è ottenuto un primo grande successo nell’e-government, grazie ad una attività unificata che ha visto coinvolte 13 Regioni, di cui 6 al Nord, 3 al Centro e 4 al Sud, con ben 205 enti partecipanti, di cui: 5 Province, 195 Comuni, 2 Unioni di Comuni e 3 Comunità Montane, che investono un bacino di utenza di 3,4 milioni di cittadini.Nella stessa sede il Ministro ha comunicato che nell’ultimo anno sono stati oltre 9 milioni i cittadini che hanno visitato un sito della P.A., pari a circa il 53% del totale dei naviganti italiani, con un incremento del 13% rispetto ai dati precedenti, e portando l’Italia al primo posto nel confronto con Francia, Inghilterra e Germania.In conclusione il Ministro Stanca ha ricordato che è avviata la seconda fase dell’e-Government, con uno stanziamento statale di oltre 207 milioni di euro.POLIS apre uno scenario ancora non sperimentato nella gestione dell’e-Government che potrebbe rivelarsi però una miracolosa ricetta per ottenere due risultati eccellenti: un grande risparmio nella spesa pubblica e una razionalizzazione efficiente e funzionale della macchina internet pubblica.Se pensiamo a quanti progetti grafici e funzionali diversi vengono realizzati per offrire internet ai vari enti della pubblica amministrazione, ci si rende conto da soli che un unico progetto grafico e di gestione dei contenuti (content management) sarebbe estremamente salutare per le tasche dei cittadini. Certo si rinuncerebbe ad una specificità di immagine, ma che è solo utile al governo dell’ente e non ai suoi utenti. Una gara nazionale per la creazione di un modello standard “open source” di sito istituzionale, uguale per tutti e successivamente gestibile e modificabile nei contenuti, riteniamo che possa comportare una riduzione di spesa significativa. Sarebbe sufficiente emulare il tipo di gara del Protocollo Unificato che ha visto alla fine vincere un grande raggruppamento di aziende di elevata qualità e dimensione.Quindi provvedere al sito “Comune”, al sito “Regione”, al sito “Agenzia Regionale” e così via, dando la possibilità anche all’ente meno dotato finanziariamente di potersi avvalere di un unico strumento non più da realizzare, ma unicamente da “gestire”.E sarebbe auspicabile che qualche Regione, in attesa che un progetto simile diventi nazionale, lo faccia proprio al più presto, sfruttando una qualche misura del POR prima che si giunga al fatidico 2006.