Stati Uniti: quando la religione può far danni alla società   

Mentre in Italia ci si scuote tra la cancellazione dell’Ici sugli immobili ecclesiastici in cui si gestiscono attività commerciali e la nuova condanna del matrimonio per i sacerdoti pronunciata nell’omelia di Joseph Ratzinger, in America ci si occupa più seriamente delle questioni che legano società e religione. Un primo aspetto su cui si discute poco in Italia è rappresentato dallo scontro tra la teoria evoluzionista di Charles Darwin e la nuova veemente campagna creazionista. Un approfondimento dello stato dell’arte del dibattito viene fatto da Michael Colon per Reuters che raccoglie una dichiarazione di Robert Boston, portavoce della associazione Americani Uniti per la separazione tra Chiesa e Stato: “Ci sono due fattori che determinano il conflitto di pensiero nella società americana. Uno risiede nella storica opposizione verso la teoria evoluzionista. Il secondo fattore è invece una ben fatta, ben coordinata e scaltra campagna per riconfezionare il creazionismo”. In particolare perché il nuovo messaggio è stato spogliato di ogni componente pseudoscientifica, rendendolo disponibile anche ai palati meno fini. Matura così l’arcaico scontro tra scienza e religione, necessario perché la scienza, e quindi la cultura, rendono più debole l’autorità religiosa, bisognosa di cieca, ignorante e supina fede. Fede che potrebbe anche generare qualche disagio sociale, come afferma Gregory Paul in un recente criticatissimo articolo, riportato su Zenit: intitolato “Cross-National Correlations of Quantifiable Societal Health with Popular Religiosity and Secularism in the Prosperous Democracies: A First Look”, l’articolo afferma che le zone religiosamente più attive, ovvero quelle del Sud e della parte centro-occidentale americane, “presentano problemi di omicidio, di mortalità, malattie sessualmente trasmesse, di gravidanze precoci, problemi matrimoniali e simili, notevolmente più gravi rispetto alle regioni del Nord-Est in cui le condizioni sociali, di secolarizzazione e accettazione dell’approccio evolutivo si avvicinano ai livelli europei”. Nulla di nuovo, se si condivide il pensiero che il puritanesimo è la migliore arma per chi voglia gestire e governare aree in cui la cultura è ai minimi livelli, come ormai avviene in tutto il Sud.